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Commento a I Sepolcri di Ugo Foscolo


Contesto storico

Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento quello delle sepolture era un tema ricorrente. Vari autori vi si cimentarono come l’inglese James Harvey, Edward Young e Thomas Gray.

I poeti furono ispirati dal ritrovamento delle città sepolte di Pompei ed Ercolano avvenute alla fine del settecento e cominciarono a farsi domande sulla fine  che avevano fatto tutti i popoli antichi.                       

In Francia vennero dati alle stampe libri che trattavano l’argomento delle sepolture in diversi modi (come edificare le tombe, come gestire i cimiteri, ecc. ),questo perché, dopo la rivoluzione francese, si voleva ristabilire il culto tradizionale  e rifiutare il materialismo radicale  portato avanti dagli ideali rivoluzionari.                             

Nacque così di nuovo il desiderio di celebrare  i grandi e gli eroi attraverso tombe  e monumenti funebri degni.

La discussione con Pindemonte e l’editto di Saint-Claud

 Nel 1806 ,nel salotto della Albrizzi ,Foscolo e Pindemonte si trovarono a discutere proprio sul tema delle sepolture .Pindemonte pensava che le tombe fossero importanti , sia per motivi morali e religiosi, mentre Foscolo, da materialista, le riteneva inutili. Alcuni mesi dopo , l’editto di Saint –Claud dalla Francia venne esteso anche sul territorio italiano e in seguito a ciò per motivi igienico sanitari, venne proibita la sepoltura nelle chiese e nei centri abitati . Tutti i defunti vennero allora seppelliti nei cimiteri  sotto lapidi simili.                  

La cosa non piacque a Foscolo che rivide le sue idee precedenti e definirà se stesso come colui che aveva voluto  posare da “filosofo indifferente” durante la sua discussione con Pindemonte.                                              

Pentito di questo suo atteggiamento superficiale, Foscolo tornò a riflettere sulle sepolture e incominciò la stesura dell suo carme “I Sepolcri” che sarà la sua opera più significativa: l’opera costituita da 295 endecasillabi sciolti  fu pubblicata nel 1807.                                                                                                                   

Accoglienza della critica

Alcuni intellettuali trovarono il carme di Foscolo troppo complesso:Pindemonte ebbe delle riserve ,Giordani lo definì un enigma e Guillon lo stroncò sul Giornale Italiano , dove stile ed idee dell’opera vennero aspramente criticati. Guillon scrisse che Foscolo spaziando tra argomenti tanto diversi aveva reso difficili o addirittura incomprensibili le sue idee.                                                                                                                    

Le recensioni favorevoli alla sua opera erano state invece conquistate  dalle immagini proposte e dall’intensità  delle riflessioni del poeta che resero presto il carme un classico della letteratura italiana e della cultura popolare ,tanto è vero che in seguito molte delle epigrafi sulle tombe da allora in poi furono spesso ispirate dai versi foscoliani.

Foscolo si ribellò ai commenti negativi di Guillan dicendo che  la sua opera era originale rispetto ad altre precedenti :infatti mentre Young e Harvey avevano meditato sui sepolcri cristiani  e Gray aveva esaltato il valore della vita della gente comune  e dalla tranquillità offerte dalla morte ,Foscolo aveva ampliato la sua osservazione nel tempo e nello spazio  finendo per esaltare la risurrezione delle virtù piuttosto che quella dei corpi. Foscolo espresse attraverso la sua lirica sublime  i suoi ragionamenti e il carme foscoliano  possedeva un preciso disegno nella sua composizione, diversamente da quello che pensava Guillon.

Le idee espresse e la filosofia nei Sepolcri

Nei sepolcri c’è un conflitto fra vita e morte , tra l’angoscia della perdita e il desiderio di restare tra i vivi.

Foscolo aveva una visione meccanicistica ,materialista della vita , perché fu influenzato dal De Rerum Natura di Lucrezio e dalla filosofia illuminista . Per Foscolo l’unico modo in cui si può “prolungare la vita” era attraverso il ricordo dei cari che restano e anche grazie  alla memoria che resta nel mondo delle azioni meritevoli  compiute da coloro che non ci sono più perché le parole scritte dai poeti deceduti sono il dialogo che questi  continuano ad avere  coi vivi ,continuando a dare ispirazione.                                                                                     

Se nelle ultime lettere di Jacopo Ortis  il virtuoso non riesce ad agire nella  storia, invece nei Sepolcri c’è una dimensione  di maggiore fiducia data dalla dall’esempio positivo fornito dai grandi del passato  , che può ispirare e riportare l’Italia alla grandezza: l’angoscia è battuta dalla fiducia  nell’avvenire mentre virtù e memoria  dei trapassati sopravvivono grazie  alla poesia .

Pubblicato da cinziablackgore

I love drawing and painting inspired by great works of art, actors and musicians. I like watching movies and listening music.

6 pensieri riguardo “Commento a I Sepolcri di Ugo Foscolo

  1. terminata la lettura del post non posso fare a meno che andare con la mente alle immagini viste ieri sera dei roghi di morti per covid in India…perso tutto il senso profondo e romantico dei Sepolcri, il disastro infierisce anche sulle sepolture

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    1. Non ci posso fare niente,stavamo facendo Foscolo al corso serale che frequento. È un tipico frizzante, lo so , ma vi voglio vedere adesso quando pubblico di Leopardi… sai le risate!😬

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I commenti sono chiusi.

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